Buongiorno Stelline.
Il post di oggi parlera’ di una cosa fighissima, ma a tratti
pure snervante a cui ho partecipato per due giorni la scorsa settimana prima
del Thanksgiving Break.
Il district clinic e’ un festival musicale che viene
organizzato una volta all’anno, dura due giorni e vi partecipano la banda e I
cori delle scuole della contea.
In quanto membro del coro vi ho partecipato anche io, e vi
assicuro che leggere il proprio nome sul programma e’ davvero fico J
Grazie al District Clinic siamo stati esonerati da scuola e
quindi vacanza! SE MAGARI!
Il primo giorno e’ stato il giorno dedicato alle prove,
abbiamo cantato dale 8 del mattino fino alle 17, avevo la faccia che era
letteralmente paralizzata.
Vi assicuro che io amo cantare e non farei altro dalla
mattina alla sera, ma quelle prove sono state davvero frustranti.
Per prima cosa moltissime persone non avevano mai visto le
canzoni prima d’ora, mentre noi era dall’inizio dell’anno che le cantavamo, ed
inoltre moltissimi dei cantanti presenti non facevano parte di un coro dove
serve un’audizione per entrare, come nel mio, ma facevano parte del coro aperto
a tutti e quindi non tutti erano dei grandi usignoli.
La frustrazione maggiore stava appunto qua, abbiamo dovuto
ripetere frasi anche per 6-7 volte sezione per sezione, e quando hai una
canzone memorizzata da mesi non puo’ non venirti la nausea.
La cosa bella di queste giornate e’ stat ache ho avuto
l’occasione di passare molto piu’ tempo con I ragazzi del coro, e questo mi ha
aiutato a conoscerli meglio, tanto che alcune ragazze mi hanno aggiunto su
Twitter ed ora abbiamo iniziato a scriverci.
Twitter che non aprivo da mesi e ora ne sono tornata
dipendente, si ho anche Twitter, sono la donna dei social network, se volete
seguirmi @giulyparateiko, vi avverto scrivo una marea di cazzate J
Durante iI primo giorno quindi non e’ successo nulla di
speciale, almeno a scuola.
Viene a prendermi Deanna, e dopo aver girato mezza scuola
per trovarla, perche’ non e’ in grado di descrivere decentemente il posto dove
si trova, salgo in macchina e lei mi dice che Ashley era arrabbiata con me,
ovviamente le chiedo il perche’, e mi sento dire che l’amorevole sorellina era
incavolata perche’ non le avevo detto che dovevo rimanere a scuola fino alle
17.
Io ero certissima che lo sapesse perche’ quando l’avevo
detto a Deanna la sera prima lei era a 10 centimetri da me seduta sul divano e
quindi non poteva dire di non averlo sentito.
Sulla strada verso casa Deanna mi ha detto che Ashley si
sente frustrata perche’ dice che non le parlo, l’ho lasciata parlare e ho
ascoltato quello che aveva da dire, ma era l’occasione giusta per smetterla di
fare l’exchange che si deve adattare ed esprimermi senza problemi.
Le ho detto chiaro e tondo che non so mai quando parlarle
perche’ sembra perennemente incazzata nera con il mondo, e quando siamo a casa
o sta attaccata alla televisione a guardare film o si chiude in camera a
messaggiare con amici, capisco che tu voglia diventare mia amica, ma se magari
inizi a relazionarti con me forse le cose si facilitano.
Mi ha dato ragione, sia sul fatto che Ashley avesse sentito
quando le avevo detto della scuola sia sul suo comportamento, mi ha detto che a
volte nemmeno lei che e’ la madre la capisce e sa come prenderla, quindi
figurati come faccio io che la conosco da 4 mesi.
Mi ha consigliato di dirle delle cose random che mi
succedono a scuola sulla mia verso a casa per iniziare conversazione, e se non
risponde o risponde scazzata di lasciarla perdere.
Seguiro’ il suo consiglio e vedro’ come andra’.
Quando sono arrivata a casa le ho comunque chiesto scusa,
anche se avevo ragione, perche’ nonostante tutto a me l’educazione l’hanno
impartita bene.
Dopo cena ero stanchissima, sono corsa a farmi una doccia e
mi sono addormentata.
Il secondo giorno abbiamo iniziato alle 8.30, quindi ho
potuto dormire quell’oretta in piu’ che mi serviva per affrontare una
lunghissima giornata.
Il secondo giorno del District Clinic era diviso in due
parti, la mattina era composta dale prove e dopo pranzo ci sarebbe stato il vero
e proprio concerto.
Le prove del secondo giorno sono state decisamente meglio,
evidentemente qualcuno aveva studiato la parte o almeno aveva memorizzato
qualcosa, e per grazia divina sono riuscita a spostarmi da un ache era
completamente stonata.
Durante pranzo mi sono cambiata e ho mess oil vestito del
coro, che nonostante sia lungo una quaresima e’ adorabile perche’ essendo nero
mi sfina tantissimo.
La cosa che non apprezzo della divisa da concerti sono le
scarpe, sono quelle antiesticissime scarped a teatro, che essendo
prevalentemente in vernice stonano tantissimo con il vestito e inoltre sono di
una scomodita’ assurda.
Il concerto e’ stato davvero bello, o almeno a me e’
piaciuto, amo stare sul palco non c’e’ nulla da fare, e mi dispiace che forse
non riusciro’ a fare le audizioni per il musical della scuola, qualche post
piu’ avanti spieghero’ il perche’.
In questi mesi ho davvero realizzato che mi piacerebbe
tornare a cantare in un coro, ma purtroppo In Italia non ho tutto il tempo
libero che ho qua, in Italia sono sempre di corsa, e l’anno prossimo saro’ in
super corsa, altro che giuggiolarsi a cantare.
Ci pensero’, nel frattempo…
Splendete Stelle del Cielo
Giulia
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