5 dicembre 2013

North Platte Distric Clinic

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Buongiorno Stelline.
Il post di oggi parlera’ di una cosa fighissima, ma a tratti pure snervante a cui ho partecipato per due giorni la scorsa settimana prima del Thanksgiving Break.
Il district clinic e’ un festival musicale che viene organizzato una volta all’anno, dura due giorni e vi partecipano la banda e I cori delle scuole della contea.
In quanto membro del coro vi ho partecipato anche io, e vi assicuro che leggere il proprio nome sul programma e’ davvero fico J
Grazie al District Clinic siamo stati esonerati da scuola e quindi vacanza! SE MAGARI!
Il primo giorno e’ stato il giorno dedicato alle prove, abbiamo cantato dale 8 del mattino fino alle 17, avevo la faccia che era letteralmente paralizzata.
Vi assicuro che io amo cantare e non farei altro dalla mattina alla sera, ma quelle prove sono state davvero frustranti.
Per prima cosa moltissime persone non avevano mai visto le canzoni prima d’ora, mentre noi era dall’inizio dell’anno che le cantavamo, ed inoltre moltissimi dei cantanti presenti non facevano parte di un coro dove serve un’audizione per entrare, come nel mio, ma facevano parte del coro aperto a tutti e quindi non tutti erano dei grandi usignoli.
La frustrazione maggiore stava appunto qua, abbiamo dovuto ripetere frasi anche per 6-7 volte sezione per sezione, e quando hai una canzone memorizzata da mesi non puo’ non venirti la nausea.
La cosa bella di queste giornate e’ stat ache ho avuto l’occasione di passare molto piu’ tempo con I ragazzi del coro, e questo mi ha aiutato a conoscerli meglio, tanto che alcune ragazze mi hanno aggiunto su Twitter ed ora abbiamo iniziato a scriverci.
Twitter che non aprivo da mesi e ora ne sono tornata dipendente, si ho anche Twitter, sono la donna dei social network, se volete seguirmi @giulyparateiko, vi avverto scrivo una marea di cazzate J
Durante iI primo giorno quindi non e’ successo nulla di speciale, almeno a scuola.
Viene a prendermi Deanna, e dopo aver girato mezza scuola per trovarla, perche’ non e’ in grado di descrivere decentemente il posto dove si trova, salgo in macchina e lei mi dice che Ashley era arrabbiata con me, ovviamente le chiedo il perche’, e mi sento dire che l’amorevole sorellina era incavolata perche’ non le avevo detto che dovevo rimanere a scuola fino alle 17.
Io ero certissima che lo sapesse perche’ quando l’avevo detto a Deanna la sera prima lei era a 10 centimetri da me seduta sul divano e quindi non poteva dire di non averlo sentito.
Sulla strada verso casa Deanna mi ha detto che Ashley si sente frustrata perche’ dice che non le parlo, l’ho lasciata parlare e ho ascoltato quello che aveva da dire, ma era l’occasione giusta per smetterla di fare l’exchange che si deve adattare ed esprimermi senza problemi.
Le ho detto chiaro e tondo che non so mai quando parlarle perche’ sembra perennemente incazzata nera con il mondo, e quando siamo a casa o sta attaccata alla televisione a guardare film o si chiude in camera a messaggiare con amici, capisco che tu voglia diventare mia amica, ma se magari inizi a relazionarti con me forse le cose si facilitano.
Mi ha dato ragione, sia sul fatto che Ashley avesse sentito quando le avevo detto della scuola sia sul suo comportamento, mi ha detto che a volte nemmeno lei che e’ la madre la capisce e sa come prenderla, quindi figurati come faccio io che la conosco da 4 mesi.
Mi ha consigliato di dirle delle cose random che mi succedono a scuola sulla mia verso a casa per iniziare conversazione, e se non risponde o risponde scazzata di lasciarla perdere.
Seguiro’ il suo consiglio e vedro’ come andra’.
Quando sono arrivata a casa le ho comunque chiesto scusa, anche se avevo ragione, perche’ nonostante tutto a me l’educazione l’hanno impartita bene.
Dopo cena ero stanchissima, sono corsa a farmi una doccia e mi sono addormentata.
Il secondo giorno abbiamo iniziato alle 8.30, quindi ho potuto dormire quell’oretta in piu’ che mi serviva per affrontare una lunghissima giornata.
Il secondo giorno del District Clinic era diviso in due parti, la mattina era composta dale prove e dopo pranzo ci sarebbe stato il vero e proprio concerto.
Le prove del secondo giorno sono state decisamente meglio, evidentemente qualcuno aveva studiato la parte o almeno aveva memorizzato qualcosa, e per grazia divina sono riuscita a spostarmi da un ache era completamente stonata.
Durante pranzo mi sono cambiata e ho mess oil vestito del coro, che nonostante sia lungo una quaresima e’ adorabile perche’ essendo nero mi sfina tantissimo.
La cosa che non apprezzo della divisa da concerti sono le scarpe, sono quelle antiesticissime scarped a teatro, che essendo prevalentemente in vernice stonano tantissimo con il vestito e inoltre sono di una scomodita’ assurda.
Il concerto e’ stato davvero bello, o almeno a me e’ piaciuto, amo stare sul palco non c’e’ nulla da fare, e mi dispiace che forse non riusciro’ a fare le audizioni per il musical della scuola, qualche post piu’ avanti spieghero’ il perche’.
In questi mesi ho davvero realizzato che mi piacerebbe tornare a cantare in un coro, ma purtroppo In Italia non ho tutto il tempo libero che ho qua, in Italia sono sempre di corsa, e l’anno prossimo saro’ in super corsa, altro che giuggiolarsi a cantare.
Ci pensero’, nel frattempo…
Splendete Stelle del Cielo
Giulia

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